Il 2015 è stato nominato Anno internazionale della luce dall’Unesco: colpiti da una ritrovata attrazione per lo spazio, quest’ anno è stato e sarà ancora per un po’ dedicato ad appuntamenti stellari.
Nel mese di novembre in tutta Italia si tiene il Light in Astronomy, una mostra con laboratori, conferenze e presentazioni in osservatori e planetari per scoprire quali siano i segreti e le tecnologie con cui gli scienziati osservano il cielo ogni giorno.
A Torino, in piazza Castello è stata appena inaugurata la Rete celeste di Gaia: una struttura luminosa che rappresenta un’antica mappa nautica polinesiana che raffigura la mappa tridimensionale della nostra galassia che la missione spaziale Gaia sta portando avanti.
Dal cinema alla letteratura
Anche il cinema festeggia l’anno spaziale portando nelle sale, dal 16 dicembre, l’attesissimo settimo capitolo di Guerre Stellari, Star Wars: Il risveglio della forza.
Novità anche in campo letterario dove è appena sbarcato il libro Dove va a finire il cielo di Licia Troisi, famosa scrittrice fantasy italiana laureata in astrofisica.
E’ lecito chiedersi come mai proprio adesso sia scoppiata la passione per l’infinito.
Il professore di Filosofia della scienza, Paolo Musso, ci spiega. « Le esplorazioni geografiche sul nostro Pianeta si sono esaurite, la Terra è stata mappata da palmo a palmo: ad appagare il senso dell’avventura e il gusto per il mistero propri dell’essere umano, oggi sono le scoperte spaziali».
Chissà cosa ci riserva il futuro. Dopo il ritrovamento di acqua su Marte, la scoperta di un pianeta gemello della Terra, Kepler452b, la creazione di astronavi a fusione nucleare, si crede che tra 20 anni potremmo perfino coltivar verdure sul pianeta rosso ed estrarre metalli preziosi dagli asteroidi. Studi, peraltro, già avviati da tempo.