Una nuova materia sta per giungere sui banchi di scuola, sembrerà strano, ma gli scacchi diventeranno una vera e propria disciplina da insegnare e praticare.
Il ministero dell’Istruzione, in collaborazione con la Federazione scacchistica italiana, ha emesso una circolare per promuovere l’introduzione della disciplina in classe.
Si parte dalle medie
La sperimentazione partirà quest’anno in 350 scuole medie, e si prevede che per il futuro possa essere introdotta anche nelle scuole elementari e superiori.
Il progetto fornisce ai docenti un kit da gioco e corsi d’insegnamento, e a tutti gli studenti che ne faranno richiesta, l’accesso gratuito alla Junior Arena Italia, un sito online dove poter sfidare i compagni di classe o altri coetanei.
Vi chiederete il perchè di un’iniziativa tanto innovativa. Secondo la ricerca dell’ università di Torino, intitolata Gli scacchi: un gioco per crescere, questa disciplina aumenta il rendimento scolastico del 17%, stimola la concentrazione e incentiva gli scambi interpersonali.
Schemi e rispetto
Imparare gli schemi di gioco e le mosse di ogni singolo pezzo è un lavoro per cui sono necessari memoria e praticità. Quindi, il cervello dovrà lavorare a pieno ritmo da entrambi gli emisferi, quello sinistro, logico-matematico, e quello destro creativo-fantasioso.
Come per tutti gli sport, anche gli scacchi insegnano il rispetto delle regole e dell’avversario: spingono i ragazzi a rapportarsi con chi hanno di fronte in modo leale e corretto. Insegnano il valore dell’onestà e il disprezzo per l’imbroglio ed i sotterfugi.
Il boom di giovani appassionati è confermato dall’aumento del 20% dei tesserati: i ragazzi che partecipano ai campionati studenteschi sono passati da 700 a 1200 in un anno. Niente male per una disciplina ancora così poco diffusa fino a qualche anno fa.