L’assenteismo rappresenta una delle problematiche più delicate per qualsiasi azienda, grande o piccola che sia. Quando un dipendente si assenta per motivi di salute, l’impresa si trova a dover gestire un’emergenza improvvisa che può compromettere la produttività, rallentare i progetti e gravare sui colleghi costretti a coprire il lavoratore mancante. Tuttavia, quando le assenze diventano frequenti, ingiustificate o addirittura simulate, la questione si sposta su un piano diverso e ancor più preoccupante, quello dell’abuso e della perdita di fiducia reciproca tra datore di lavoro e dipendente.
Il fenomeno delle false malattie non è purtroppo raro. Alcuni dipendenti, approfittando della tutela prevista dalla legge, simulano stati di malessere per ottenere giorni di riposo non dovuti. In un contesto del genere, l’azienda rischia di subire danni economici, organizzativi e morali, mentre chi realmente si ammala potenzialmente finisce per essere guardato con sospetto, alimentando un clima interno di sfiducia e tensione.
Per tutelarsi, l’impresa deve prima di tutto muoversi nel pieno rispetto delle norme. Non basta sospettare una falsa malattia: serve sempre la prova e questa può arrivare solo attraverso i canali previsti dalla normativa. Il datore di lavoro ha il diritto di richiedere la visita di controllo da parte dell’INPS, anche nei giorni successivi all’inizio dell’assenza. Il medico fiscale verifica la reale condizione del dipendente e redige un verbale che, se dovesse smentire la malattia dichiarata, può portare a sanzioni disciplinari o anche al licenziamento per giusta causa. Tuttavia, la tutela dell’azienda non si esaurisce nella verifica medica. È importante adottare una cultura organizzativa basata sulla fiducia, ma anche sulla responsabilità. Un ambiente di lavoro sereno, in cui il benessere psicofisico dei dipendenti è tenuto in debita considerazione, riduce drasticamente il rischio di assenteismo ingiustificato. Spesso, infatti, dietro a una serie di “malattie sospette” si nascondono stress, malesseri personali o un’insoddisfazione professionale che il datore di lavoro può affrontare con il dialogo e la prevenzione, piuttosto che con la sola repressione. Quando però si scopre che un dipendente ha dichiarato falsamente uno stato di malattia, la risposta deve essere ferma e coerente.
Quando e come indagare sull’assenteismo per false malattie
Le indagini su assenteismo e falsa malattia sono oggi tra le più richieste ad agenzie investigative che operano in ambito aziendale.
L’assenteismo sul posto di lavoro, in Italia, è purtroppo un fenomeno sempre più diffuso, si tratta di una vera e propria piaga che compromette la produttività e in alcuni casi l’esistenza stessa di molte aziende.
Non sempre è facile distinguere un legittimo stato di malattia da un comportamento che si configura a pieno titolo come fraudolento.
La giurisprudenza ha più volte ribadito che il dipendente in malattia non è necessariamente obbligato a restare chiuso dentro casa, può ad esempio andare a fare la spesa o anche una banale passeggiata, questo ovviamente rende ancora più complesso verificare l’effettiva condizione del lavoratore e se si sta comportando correttamente o meno.
Il sistema pubblico di controllo, basato sulle visite fiscali INPS, presenta numerosi limiti, spesso poi il certificato medico consegnato al datore di lavoro non contiene una precisa diagnosi, ma solo la prognosi.
Sempre più aziende si affidano per tutte queste ragioni a investigatori privati e agenzie specializzate, affiancando la loro attività a quelle dei responsabili delle risorse umane, per andare a gestire in modo più efficace i sospetti casi di infedeltà professionale e assenteismo.
Le attività investigative dovranno sempre essere condotte da professionisti esperti, in grado di operare nel pieno rispetto delle normative. L’obiettivo principale della loro attività di supporto all’azienda, sarà quello di raccogliere prove documentali che siano poi utilizzabili in sede giudiziaria.
L’attività investigativa potrà avvenire attraverso appostamenti e analisi di dati di vario tipo, così da evidenziare eventuali incongruenze tra lo stato di malattia dichiarato e i comportamenti effettivamente tenuti dal dipendente.
La legittimità di tali controlli è stata più volte confermata dalla Corte di Cassazione, quindi se un’azienda si affida a professionisti di comprovata esperienza nel settore delle investigazioni, non andrà mai incontro a problemi legali di alcun tipo.
