Vittorio Mero è uno di quei calciatori che restano nel cuore di chi lo amava e lo seguiva in campo. Ottimo difensore, Mero ha contrassegnato la sua carriera calcistica con la serietà e l’umiltà propria di un vero professionista. Vittorio Mero nasce a Vercelli il 21 maggio del 1974 e purtroppo muore nel 2002 a causa di un incidente stradale. Fu in questo evento che il Brescia, club nel quale militava in quel periodo, perse un grande difensore. E’ proprio in suo onore, infatti, che il numero 13 che contrassegnava la sua maglia, è stato ritirato dal club.
In questo terribile evento, anche il Ravenna Calcio ha voluto esprimere il suo dolore per la scomparsa di Vittorio Mero, dedicandogli la curva dello stadio e depositando ogni anno, il giorno della sua morte, dei fiori. La scomparsa di Vittorio Mero ha segnato un grande vuoto nei club che hanno avuto la fortuna di collaborare con lui. I suoi compagni di squadra, gli allenatori, i tifosi sconvolti, hanno sofferto per la perdita di una grande personalità in campo. La carriera di Vittorio Mero è espressione delle sue capacità tecniche. Vittorio Mero è stato di un bravo difensore, che ha saputo lottare per e con passione.
La carriera di Vittorio Mero, un professionista che con passione e umiltà ha conquistato il green e i tifosi
Vittorio Mero coltivava una vera passione per il calcio fin da giovanissimo. Con capacità e determinazione, questo difensore è divenuto un professionista a soli 17 anni, dopo aver lasciato come dilettante il Belvedere, per entrare a far parte dell’AS Casale Calcio, un club piemontese. Nel 1992 Vittorio Mero dice sì alla primavera del Parma FC, per poi essere venduto a Crevalcore, vincendo il Campionato di serie C 2. E’ nel 1995 che la carriera di questo giocatore subisce un vero salto di qualità. Vittorio entra a far parte di una nuova squadra, il Ravenna, giocando per la prima volta in un club di serie B.
Altro anno indimenticabile per la sua ascesa calcistica è il 1998, quando acquistato dal Brescia, sale un nuovo gradino della sua carriera e entra a far parte della serie A. Dal 2000 al 2001 vive una parentesi calcistica con il Ternana, per poi ritornare al Brescia, una squadra a cui era molto legato. La sua esperienza nel Brescia gli regala la partecipazione, in qualità di capitano, alla Coppa UEFA Intertoto, del 2001, arrivando a disputare la finale. Un bel traguardo per il Club del Brescia e per lo stesso Vittorio Mero. Una partecipazione all’evento che rimarrà impressa nella sua carriera.
La carriera di Vittorio Mero è stata contrassegnata, quindi, da una serie di successi. Con caparbietà e determinazione, questo difensore è riuscito fin da giovanissimo, ad affermare il suo talento, puntando all’esordio in club maggiori. Con la sua morte, il mondo del calcio ha perso un grande difensore. Vittorio Mero è, infatti, un simbolo indiscusso di tenacia, umiltà e disciplina: un esempio concreto di come il duro lavoro e la forza di volontà, possono condurre a destinazioni inimmaginabili e permettere di raggiungere importanti traguardi.