Non è raro sentire di finti rappresentanti dell’Enel che telefonano o arrivano alla porta e con una scusa imbrogliano, in qualche maniera, chi contattano (soprattutto anziani). Come si può, allora, evitare le truffe?
I consigli dell’Enel
In base alle ultime truffe, è proprio la compagnia Enel, che nel 2016, dopo i fatti della Val di Cecina, ha rilasciato dei consigli su come evitare le truffe, ovvero:
- chiedere di far vedere il tesserino, ai cosiddetti rappresentanti dell’Enel, che oltre ad essere plastificato e a riportare dati di riconoscimento, deve riportare il logo dell’azienda;
- rifiutare qualsiasi transizione a domicilio, dall’apparenza economica, perché l’Enel non fa riscossioni o delle restituzioni in denaro andando porta a porta dai propri clienti;
- fare attenzione alle date in cui vengono effettuate le verifiche sui contatori, ed anche quel caso degli operatori qualificati devono essere dotati di tesserino;
- diffidare di chi chiede specificatamente di qualche oggetto di valore, con la scusa, da parte di un operatore, che potrebbe servire per aggiustare qualcosa, e lo stesso vale per chi chiede di entrare in casa con la scusa di voler controllare qualche elettrodomestico;
- nel caso di chiamate al telefono, l’utente può richiedere dei riferimenti specifici, come il tipo di partneship, e diffidare soprattutto quando si comunica che si deve cambiare obbligatoriamente gestore o tipo di contratto;
- fare attenzione anche alle false e-mail, mascherate come bollette o che indicano all’utente un determinato link, che potrebbe essere anche un virus, e in quel caso è bene contattare l’Enel.
Altri consigli su come difendersi dalle truffe
Oltre all’Enel, i truffatori possono usare qualsiasi altro ente o scusa per entrare in casa, o fare falsi teleselling, o inviare e-mail che nascondono virus.
Prima è stato accennato al fatto di chiedere il tesserino ai rappresentati dell’Enel, e lo stesso si può fare con chiunque altro si presenti alla porta e dica di venire da parte di qualche altro ente, azienda, banca, etc. Per un ulteriore controllo, si può chiedere al rappresentante che arriva alla porta, di leggere una copia del contratto firmato (che un rappresenta di aziende come l’Enel dovrebbero portare con sé).
Si deve tenere presente che i contratti dell’Enel o di qualsiasi altra azienda per legge, possono essere rescissi in una decina di giorni, conservando una copia da poter strappare davanti al venditore, perché chiunque può cambiare idea. Se un venditore non lo permette, si capisce subito che è una truffa.
Se si fa entrare qualcuno in casa, è bene tenere in tasca il proprio portafoglio, ed assicurarsi di non lasciare in giro libretti di assegni, oggetti di valore, etc.
Bisogna diffidare dei venditori e dei rappresentanti di aziende che chiedono dei dati bancari che non sia l’IBAN, e non il codice personale, la password, etc. E’ importante anche chiedere a chi arriva casa un numero di rete fissa.
Si deve fare attenzione anche ai piccoli dettagli, anche al telefono: se qualcuno, ad esempio, vi chiama al numero di cellulare per una bolletta dell’Enel, e voi siete sicuri di non averlo scritto quando avete compilato il modulo dei dati, è sicuramente un segnale d’allarme.
Un consiglio altrettanto utile? Se si riconosce una truffa al telefono, tramite il cellulare, si può bloccare il numero che ha chiamato con un app per bloccare le chiamate che si ricevono da dei numeri che si inseriscono. Per evitare le e-mail truffaldine, invece, è bene aggiornare il proprio antivirus.
In conclusione, ci sono diversi modi per evitare le truffe, che siano porta a porta, al telefono e per via elettronica, ma l’importante è diffidare sempre, soprattutto di chi offre delle proposte che sembrano vantaggiose.