Trasferimento interprovinciale: come funziona? Quando si può richiedere?

Trasferimento interprovinciale: come funziona? Quando si può richiedere?

Come si sa nel campo della scuola e dei docenti è possibile chiedere, dopo un po’ di tempo, il trasferimento interprovinciale. Per fare questo chiaramente è necessario seguire degli inter specifici e soprattutto non è inizialmente possibile chiedere questa tipologia di spostamento, perché esistono differenti fasi diverse e quindi bisogna passare più step differenti per potervi accedere.

Mobilità docenti

Al momento si è ancora in attesa della pubblicazione dell’annuale ordinanza ministeriale 2021/2022 su cui appunto tutte le organizzazioni sindacali nonché i rappresentanti del Ministero si stanno confrontando per cercare di chiarire tutti i punti di discussione e arrivare ad un accordo quanto prima.

Nell’ordinanza che si attende verranno indicate tutte le date di presentazione proprio delle domande di mobilità, nonché tutte le tempistiche che si riferiscono ai vari trasferimenti e passaggi di ruolo e cattedra, oltre che alle modalità di presentazione e documentazione delle varie istanze. Questo documento illustrerà inoltre tutte le varie precedenze e come verranno applicate nell’ambito dei movimenti, nonché le relative fasi di applicazione e l’ordine in cui esse saranno applicate proprio all’interno di tutte le varie differenti fasi.

Le operazioni di mobilità territoriale ovvero i trasferimenti e le variazioni professionali, cioè il cambiamento di sede e il  passaggio da insegnante di ruolo a cattedra, si svolgono in tre differenti fasi. Nella prima fase ci saranno i trasferimenti all’interno del comune, nella seconda fase ci  si potrà trasferire tra comuni appartenenti alla stessa provincia, mentre nella terza fase si potrà accedere alla propria mobilità territoriale interprovinciale e professionale. Chiaramente all’interno di ogni fase i docenti dovranno presentare la domanda tenendo conto di tutte le indicazioni precedentemente fatte.

Chi ha la precedenza per il trasferimento

Al momento è l‘articolo 13/1 del CCNI sulla mobilità del 2019-2022 a regolare le varie precedenze che si applicano nei diversi movimenti. In primo luogo in caso di disabilità e motivi di salute e molto gravi, nel secondo caso si ha il personale trasferito d’ufficio negli ultimi 8 anni che richiede il rientro all’interno dell’Istituto dove si trovava precedentemente, nel terzo caso si ha il personale con disabilità e personale che deve necessariamente sottoporsi a delle cure continuative, chi deve assistere al figlio, magari con disabilità, o il coniuge. Oppure personale trasferito d’ufficio che chiede il rientro nel comune precedente di titolarità negli ultimi 8 anni, il personale con coniuge militare oppure di una categoria equivalente, il personale che ricopre delle cariche pubbliche all’interno di amministrazione ed enti locali e personale che deve riprendere servizio al termine dell’aspettativa sindacale regolamentata dal CCNQ risalente al 4 dicembre 2017.

In tutte queste differenti casistiche si può chiedere il trasferimento, ma naturalmente il tutto sarà regolamentato dall’ordinanza che deve essere emanata e che di conseguenza darà indicazioni più precise a riguardo. Indicazioni che chiaramente riguardano anche le modalità con cui fare la richiesta e soprattutto i documenti che servono per lo spostamento. In caso non ci siano particolari problematiche o patologie, è necessario attendere tutti i vari step del caso e le tempistiche per poter ottenere il trasferimento interprovinciale a titolo completamente definitivo.

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