Siamo tutti stressati. Oggi come oggi nessuno sfugge allo stress, è diventato quasi una moda.
Ma è davvero lo stress a causare problemi fisici e psicologici? Oppure siamo noi che preferiamo definirci sotto stress invece di affrontare i problemi?
Simona Argentieri prova a dare una risposta
Stress ed altri equivoci, il libro pubblicato da Simona Argentieri, psicanalista e Nicoletta Gosio, psichiatra e psicoterapeuta analizza il significato di stress, identità, sofferenza, lavoro.
La parola stress non vuol dir altro che «tensione»: questo concetto, fatto passare per scientifico, è diventato sempre più vago e generalizzante che è, ormai, la spiegazione di ogni nostro malessere. Definirsi stressati può essere un sotterfugio per non affrontare le responsabilità, le sofferenze e le fragilità interiori che spesso tendiamo a nascondere, anche a noi stessi, incolpando il mondo esterno e le persone che ci circondano.
Non sarebbe meglio ammettere che, magari, un problema preoccupa, un litigio amareggia e il lavoro o lo studio sfiniscono? Sembra di no.
Il senso d’identità è legato a fattori imprescindibili, come la famiglia, l’amore, il lavoro che conferiscono ad ognuno di noi la percezione di sè, l’autostima, il nostro posto nel mondo insomma. Ma quando le famiglie si sfasciano, gli amori finiscono e il lavoro non si trova,
tutto diventa insostenibile, difficile. Facciamo fatica a capire chi siamo in realtà e cadiamo nel luogo comune dello stress. Nulla può cambiare se prima non cambia in noi stessi: le montagne si scalano, pure se si hanno le vertigini.