Il costo della benzina è una argomento spinoso nonostante le ultime promesse di Governo sull’eliminazione di determinate accise. Al momento del rifornimento di carburante si paga ancora il sovrapprezzo, pari a 1,90 lire, dovuto alla Guerra d’Etiopia e imposto dalla causale del 1935. Tale accisa non è mai stata eliminata nel corso del tempo, ma non si dimostra essere l’unica ad incidere sul prezzo della benzina. Nel corso del tempo il Fisco italiano ha introdotto ulteriori addizionali volte a coprire alcuni costi in via del tutto eccezionale sul carburante, quali i terremoti e la tragedia avvenuta in Vajont. Tra gli aumenti della benzina rientrano anche i costi salariali dei contratti statali, in via del tutto determinata, ma difatti mai eliminata dal costo totale del carburante. Ma come funziona il prezzo della benzina? Cerchiamo di capirlo nelle righe successive.
Come funziona il prezzo della benzina
Una delle domande più frequenti sul costo della benzina riguarda proprio il suo calcolo. Stando alla rivelazione del Ministero dello Sviluppo economico, nel 2018, i costi nazionali sulla benzina sono determinati da tre fattori specifici: il prezzo della benzina al netto, l’Iva e l’accisa. Il meccanismo appena citato vale per tutti i Paesi parte dell’Unione Europea, ma anche per il resto del mondo.
Tuttavia, il Paese italiano, vanta un primato in classifica per i rincari dei costi della benzina e delle accise. La graduatoria stilata dal Global Petrol Prices vede l’Italia in quinta posizione nella classifica dei Paesi più cari al mondo in rapporto al costo del carburante, trovandosi a parimerito con la Grecia. Il resto delle quattro posizioni precedenti vede i Paesi di: Monaco, Hong Kong, Norvegia e Islanda.
Il valore dell’accisa
Chi determina e stabilisce il valore dell’accisa sul costo della benzina? Tra le accise più ‘antiche’ si trovano 8 diversi punti, ripresi anche dal ministro dell’Interno Matteo Salvini durante la campagna elettorale scorsa.
- Accisa 0,000981 euro al litro: dovuta al finanziamento per la guerra d’Etiopia del 1935-1936.
- Accisa 0,00723 euro al litro: per il finanziamento della crisi di Suez del 1956.
- Accisa 0,00516 euro al litro: per la ricostruzione dopo la tragedia del Vajont del 1963.
- Accisa 0,00516 euro al litro: per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966.
- Accisa 0,00516 euro al litro: per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968.
- Accisa 0,0511 euro al litro: per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.
- Accisa 0,0387 euro al litro: per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980.
- Accisa 0,106 euro al litro: per il finanziamento della guerra del Libano del 1983.
La natura e i limiti delle accise sono regolamentate dal Testo Unico, a sua volta sancito dal decreto legislativo del 1995.