La Sardegna più conosciuta dai tipici vacanzieri estivi è quella legata alle sue spiagge, alcune delle quali veri e propri paradisi terresti come ad esempio Cala Mariolu, Cala Coticcio e La Pelosa. Se però preferisci una forma di turismo culturale e non ti accontenti di trascorrere intere giornate in spiaggia, ebbene la Sardegna ha moltissimo da offrire anche in questo senso: l’isola infatti è la culla di quella civiltà nuragica tanto affascinate quanto, a tutt’oggi, ancora molto misteriosa. Sono moltissimi i siti nuragici sparsi per l’isola, espressione di una storia ancestrale che affonda le radici a migliaia di anni fa.
Alla scoperta della Sardegna Nuragica
Puoi raggiungere la Sardegna in traghetto, partendo dai porti di Livorno, Genova, Piombino, Civitavecchia, Palermo e Napoli: visitando il sito https://it.netferry.com/ puoi fare un preventivo online ai fini della prenotazione, approfittando delle migliori offerte e magari acquistando anche un’assicurazione da viaggio. Le compagnie marittime che effettuano le tratte sono la Grimaldi Lines, Tirrenia, Moby, Corsica Sardinia Ferries e Grandi Navi Veloci.
Devi sapere che la civiltà nuragica si è sviluppata in Sardegna dal 1800 a.C., resistendo all’incirca fino al VI a.C., abbracciando di fatto un periodo compreso tra l’Età del Bronzo e l’Epoca Storica. Questa civiltà antichissima ha lasciato, sparsi per l’intera isola, innumerevoli memorie della loro presenza, rappresentate principalmente da pozzi sacri, necropoli e soprattutto nuraghi. Si tratta di costruzioni megalitiche costruite con grosse pietre squadrate sovrapposte tra loro a secco. Queste torri presentano tetti conici e la loro destinazione è, a tutt’oggi, misteriosa, pensando avessero funzione difensiva, abitativa o religiosa.
Il nuraghe più celebre di tutta la Sardegna è quello di Su Nuraxi a Barumini, nel cuore della bella Valle del fiume Mannu: dichiarato Patrimonio dell’UNESCO, si pensa risalga almeno al 1500 a.C. e puoi oggi scorgere i resti della torretta centrale, circondata da altre quattro più piccole, collegate tra loro da una cinta muraria e, tutto introno, le vestigia di un villaggio.
Unico nel suo genere è anche il nuraghe Arrubio, ad Orroli nel sud della Sardegna: la sua particolarità è l’essere formato da ben cinque torri, anch’esse circondate dai resti di un villaggio con capanne dai tetti conici. L’insediamento risale al IX a.C. e fu anche popolato dai romani che qui produssero anche il vino.
Da Palmavera al sito di Tharros
Il tuo tour sulle tracce della civiltà nuragica in Sardegna non può non comprendere una tappa al suggestivo complesso nuragico di Palmavera, all’interno del Parco di Porto Conte, nei pressi di Alghero: gli scavi sono ancora in atto, ma già oggi puoi ammirare le due torri e una cinquantina delle duecento capanne che formavano il circostante villaggio. Il sito risale al XV a.C., anche se il suo massimo splendore lo raggiunge in epoca fenicio-punica e poi con i romani. A 12 Km da Palmavera puoi visitare la Necropoli di Anghelu Ruju, composta da tipiche tombe domus de janas: ve ne sono all’incirca 38, sono scavate nella viva roccia, risalgono al 3200 a.C. e all’interno sono stati rinvenuti anche resti di monili, vasi e statuine dedicate alla Dea Madre.
Prosegui il tour nella Sardegna Nuragica alla volta del Nuraghe Santu Antine a Torralba (in provincia di Sassari), risalente al 1800 a.C.: nota anche come la Casa del Re, puoi osservare un grande mastio centrale alto ben 24 mt, circondato da una cinta muraria costruita in epoca successiva. Come in altri siti nuragici sono presenti i resti del villaggio, comprensivo di domus romane. A circa 50 Km si trova anche il Nuraghe Losa costituito da grosse pietre basaltiche: la torre principale, alta oggi 13 mt, è circondata da altre tre torri, anche in questo caso collegate da mura.
Avrai sentito parlare dei giganti di Mont’e Prama: ebbene sono stati ritrovati presso l’omonimo nuraghe sulla penisola del Sinis, a Cabras. Completa la vista recandoti presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, dove sono esposte queste impressionanti sculture alte 2 mt, raffiguranti lottatori, arcieri e guerrieri dalle espressioni fiere.
A sud della penisola del Sinis si trova poi l’Area Archeologica di Tharros dove, sulla collinetta di Su Murru Mannu, si trovano i resti di un villaggio di epoca nuragica, con i resti di ben due nuraghe.