Oltre alle tante Nazioni che sono presenti in forma reale, cioè con un territorio, esiste ora una nuova frontiera da affrontare, vale a dire quella digitale.
Negli ultimi mesi si è parlato molto della Repubblica digitale, ma non è chiaro cosa essa sia, a cosa serve e poi quali sono i benefici o vantaggi proposti.
In effetti vediamo che il mondo digitale è diventata una economia potente. La creazione delle criptovalute è stato un ulteriore passo in avanti in una realtà che è sempre più interattiva e digitale. Tutti poi possediamo un dispositivo mobile che si collega ad internet e dove si possono fare acquisti, vendite, pagare le tasse e avere servizi.
Cos’è la repubblica digitale?
Per cercare di chiarire cosa sia la Repubblica digitale cerchiamo di semplificare il suo obiettivo. Si tratta di una strategia per l’innovazione tecnologica e ovviamente per la digitalizzazione.
L’obiettivo è quello di avere un maggiore controllo dei diritti di coloro che vendono o si fanno conoscere su internet, in modo da poter avere dei copyright, ma anche di pagare poi gli oneri tassativi.
Attenzione che non è un altro modo per pagare le tasse, infatti si parla di avere una maggiore visibilità delle competenze digitali che sono pubbliche e private. Questo per riuscire a coordinare poi tutte le attuali necessità della collettività.
Gli enti statali, per esempio, hanno dovuto aumentare la loro presenza su internet in modo da poter concedere un sostegno dei servizi, informativi e non solo, per gli utenti.
Chi ha promosso questa iniziativa
Il sostenitore principale è stato lo Stato che ha quindi contribuito ad un progetto lanciato da un’azienda digitale privata. Infatti questo è stato un lavoro che ha assommato molte aziende che si sono trovate a doversi organizzare e coordinare per offrire ottima qualità del servizio strategico per le adesioni nella Repubblica digitale.
A chi è rivolta la repubblica digitale?
La Repubblica digitale è diventata una realtà durante la pandemia. In base all’emergenza e alle chiusure delle attività pubbliche e private, gli utenti si sono trovati totalmente impossibilitati nell’espletare determinati compiti.
Anzi in base ad un’indagine di mercato si è notato che l’evoluzione digitale, proposta dalla Repubblica digitale, prima del 2019, anno dello scoppio della pandemia, avrebbe impiegato almeno 10 anni per essere utilizzata in modo fluido.
In seguito alla pandemia si sono dovute trovare nuove soluzioni. Sono state quindi intraprese delle vere rivoluzioni e investiti milioni di euro. Quello che oggi facciamo con il nostro dispositivo mobile, come fare concorsi oppure pagare le tasse, era quello che sarebbe avvenuto tra 10 anni.