Dopo anni di duro lavoro e sacrificio ogni persona che si rispetti vuole arrivare alla cosiddetta pensione.
Per molti questa può essere un’importante passo fatto di calma e rilassamento dopo molti anni di servizio al proprio lavoro mentre per alcuni può essere un cambiamento in negativo perché stare senza far niente non ce la fa.
Non solo gli uomini sono interessati a questo passo importante, ma anche le donne che, oltre al lavoro, si fanno carico di molti altri compiti come il mantenimento della famiglia e dei cari.
Con gli anni anche a lei è concesso mantenere un lavoro e ricevere la propria pensione dopo anni di contributi all’INPS.
Vediamo più nello specifico cos’è la pensione opzionabile donna.
Di cosa si tratta?
Questo tipo di pensione è un servizio economico erogato dallo stato dopo aver fatto una domanda all’INPS.
È rivolto alle donne lavoratrici sia dipendenti che autonome e soprattutto dopo aver fatto maturare entro il 31 dicembre 2018 le giuste caratteristiche previste dalla legge, e ovviamente dopo aver fatto il giusto calcolo che riguarda i contributi.
Le donne lavoratrici possono conseguire sul loro diritto attraverso due trattamenti pensionistici:
- 12 mesi dalla crescita dei propri requisiti. Questo viene applicato quando il pensionamento è stato retribuito a carico delle forme di previdenza che viene attuata nel caso delle lavoratrici dipendenti.
- 18 mesi dall’aumento dei propri requisiti. Questo viene applicato quando il pensionamento viene retribuito a carico delle forme di prevenzione che viene attuata alle lavoratrici che hanno svolto un lavoro autonomo.
Le donne lavoratrici devono sapere che questo trattamento a scopo pensionistico non può essere fatto prima del giorno 30 gennaio 2019.
Chiunque abbia raggiunto i requisiti e le caratteristiche che sono previsti dalla legge, ne possono usufruire alla prima utile opportunità.
Come fare domanda?
Per avere questa pensione bisogna fare la domanda anche online all’INPS attraverso i servizi sul sito, oppure recarsi personalmente agli enti di patronato e seguire tutte le direttive.
Inoltre per ricevere questo pensionamento bisogna valutare la contribuzione e qualsiasi titolo versato in favore dell’assicurazione, bisogna infatti avere 35 anni anni di contributi e anche versati durante i periodi di malattia, prestazioni equivalenti in cui è presente la gestione a carico dell’incasso e di disoccupazione.
Il calcolo dei contributi e dei vari versamenti sono assolutamente legali e si trova sotto il decreto legislativo 180 del 1997.
Va aggiunto anche che questa pensione opzionabile viene richiesta la cessazione dell’attività lavorativa solo alle lavoratrici che hanno svolto un lavoro dipendente mentre non vale per quelle che hanno aperto e svolto un’attività autonoma.