Inventato dai Romani durante l’Impero Romano dal 27 a.C., questi numeri romani non sono come quelli arabi che siamo abituati ad usare, ma rappresentano simboli che da soli o insieme ad altri raffigura sempre un numero.
Essi vengono usati ancora adesso per decorazioni per gli orologi, sui libri per rappresentare i secoli, e se si fa una ricerca approfondita ci si può tatuare il proprio anno di nascita o qualche altro anno che rappresenta una persona o un ricordo.
Essi hanno aiutato molti studiosi dopo i vari ritrovamenti di tracce storiche o manufatti per capire anche in che periodo della storia era successo una determinata cosa come l’assassinio di Giulio Cesare o quando un imperatore nuovo succedette ad un altro.
Vediamo quali sono e come si leggono.
Quali sono e come si leggono e scrivono?
I primi 10 numeri sono facili da ricordare, poi grazie a questi sarà più veloce scrivere i prossimi, inoltre si è scoperto che non è presente alcun simbolo che raffigura lo 0 prima dell’1.
I : questo significa 1;
II: significa 2;
III: significa 3;
IV: significa 4, ma raramente è stato trovato anche così IIII;
V: rappresenta il 5;
VI: è il simbolo del 6;
VII: è il numero 7;
VIII: significa 8;
VX: è il simbolo del 9;
X: è il numero 10.
Questi sono i primi 10 numeri, anche alle elementari si iniziano a studiare solo a scopo informativo, giusto per far capire ai bambini il loro uso e meccanismo.
Dal 10 in poi i simboli iniziali si raddoppiano e triplicano fino al 50 che è raffigurato con la sola lettera “L” maiuscola, per il numero 100 si usa la lettera “C” e “M“per 1.000.
Per i numeri oltre il 1.000 i Romani hanno inventato altri modi:
‾: sotto qualsiasi lettera o simbolo significa che è moltiplicato per 1000;
∏: quando il simbolo o lettera solo al suo interno, simboleggia che il numero è moltiplicato per 100.000;
=: questo, messo sopra la lettera o il simbolo, rappresenta che il numero è moltiplicato per 1.000.000.
Trucchi per leggerli meglio
Questo metodo di creare e leggere i numeri è fonte di vari studi e piccole usanze che avevano loro, per contare infatti intagliavano delle tacche sul legno o sulla pietra, il 5 è una V perché per loro somigliava a una mano aperta, mentre il simbolo X del 10 erano 2 mani aperte.
Ovviamente per crearli c’è voluto molto tempo ma le regole alla fine si sono trovate e hanno creato il prima sistema numerico più usato nella storia e anche ai giorni nostri.
Alcuni trucchi da ricordare sono i seguenti:
- per ricordarsi del 4 va prima il simbolo I, che significa 1, e poi il V, che simboleggia il 5, i Romani usavano la matematica anche dentro i numeri, infatti questo simbolo rappresenta la sottrazione 1-5 (I-V) che da come risultato il numero 4, IV.
- stessa cosa per il numero 9, i simboli simboleggiano 1-10 (I-X).
- il numero 6 è raffigurato così VI e questo significa 5+1 (V+I) e il risultato dell’addizione è 6:
- stesso ragionamento succedere per il 7 (V+II) e il numero 8 (V+III);
- prima della creazione dei simboli messi sopra o circondato le lettere e le tacche, per rappresentare i numeri maggiori di 1.000 si ripeteva il simbolo M.