Le rose stabilizzate rappresentano una scelta ornamentale tra le più diffuse a livello casalingo nel corso degli ultimi anni. Questa varietà di rose si dimostra particolarmente longeva, sottoposta ad uno specifico trattamento che può essere effettuato anche a livello casalingo. La stabilizzazione di un fiore aumenta la sua longevità ma anche l’aspetto lucido estetico nonostante la separazione dalla sua radice. Le rose stabilizzate possono vivere fino a 10 anni, senza la necessità di cure particolari, dimostrandosi una delle scelte più gettonate anche per i meno esperti di giardinaggio e botanica. Scopriamo insieme, nei paragrafi successivi, tutto quello che c’è da sapere su questa tecnica di conservazione particolare.
Stabilizzazione: di che cosa si tratta
Quando si parla di fiore stabilizzato è facile cadere nell’errata credenza che si tratti di una composizione finta. Nel caso della rosa stabilizzata, ma anche di qualsiasi altra varietà, parliamo di una specie vero sottoposto ad un particolare trattamento in grado di conservare la sua forma originaria. La rosa stabilizzata non rientra quindi all’interno della catalogazione di fiori seccati o liofilizzati, presentando una longevità limitata nel tempo seppur longeva.
La stabilizzazione comporta una serie di procedimenti chimici e la sostituzione dei liquidi circolanti all’interno del fiore, denominati linfa greggia o complessa. I produttori di rose stabilizzate non sono tenuti per legge a dichiarare le specifiche formule utilizzate in quanto, a differenza dei tessuti e degli alimenti, questa particolarità di conservazione non entra a contatto con l’organismo o la pelle. Sotto questo processo la rosa passa dalla conservazione di vita temporanea alla cosiddetta ‘animazione interrotta’, priva di forma vitale ma in grado di mantenere il suo aspetto estetico.
La particolarità della rosa stabilizzata risiede proprio nel suo aspetto estetico in apparenza perfetto. Nonostante la rosa rappresenti sul mercato odierno una delle scelte più gettonate in campo stabilizzazione si possono reperire anche altre specie tra cui orchidee, calle, garofani, iris, etc.
Stabilizzazione casalinga
Per stabilizzare una rosa a livello casalingo si deve raccogliere la rosa preferibilmente nell’arco del giorno, una volta asciutta dai raggi solari a seguito della notte trascorsa, riposta a bagno all’interno di acqua e un cucchiaino di sale per litro. Successivamente si deve privare lo stelo dal fiore, utilizzando un paio di forbici o una cesoia da giardino.
La porzione di stelo che rimane a bagno deve essere quindi schiacciata, travasando la rosa in una soluzione composta da due parti di acqua e una parte di glicerina. Trascorsi sette giorni di ammollo si potrà appendere la rosa, tramite lo stelo ancora presente, a testa in giù per alcuni giorni, il tempo necessario alla sua asciugatura completa. L’operazione deve essere effettuata preferibilmente tra i mesi di luglio e agosto.