I costi standard a statuto speciale

A quanto pare la riforma costituzionale voluta da Renzi, spacciata per fondamentale ed innovativa, ha privilegiato le Regioni già privilegiate. Sai che novità!

Aumento stipendi 80 euro novità Renzi

La riforma stabilisce che verranno finanziate solo le spese giustificate di Regioni ed enti locali eliminando, così, tutti gli sprechi. Giustissimo, se non fosse per la grande contraddizione su cui si basa.

Si prevede, infatti, che i costi standard non verranno applicati in Sicilia, ovvero la Regione che più ne avrebbe bisogno.

Basti pensare che le Regioni Ordinarie spendono complessivamente 2,3 miliardi di euro, mentre la sola Sicilia ne spende 1,7.

Non perdetevi, poi, quest’altra chicca: in Veneto i dipendenti pubblici sono 2664, mentre in Sicilia ben 20288. Una cifra spaventosamente decuplicata.

Senza questa riforma, la regione continuerà a spronfondare in un immane e crescente declino, passatemi l’ossimoro. Investimenti infrastrutturali zero, assenza quasi totale di un serio sistema ferroviario, pazze assunzioni di personale, corruzione e sprechi condurranno una delle isole più belle del mondo alla rovina.

A questo punto ci si chiede: perchè, allora, la riforma cancella ogni forma di speranza siciliana? Semplicemente perchè le suddette norme non possono essere applicate alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano.

Per cui, occasione epocale di riequilibrio tra regioni del Nord e del Sud, addio.

Eppure la star del Nord dispongono già di una certa ricchezza regionale, ma questo non conta.

In questo caso, l’indipendenza speciale, è servita solo a mantenere intatto il privilegio dell’inefficienza.

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