Cos’è il karma: significato, come funziona, simbolo e pratica

Cos’è il karma: significato, come funziona, simbolo e pratica

Si sente spesso palare di Karma senza però approfondire sufficientemente il concetto. Per karma si intende un’origine dell’etimologia derivante dal sanscrito strettamente legata al concetto filosofico di vita della religione indiana sulla base di un principio ‘causa-effetto’. Proprio sul concetto di causa-effetto si basano la maggior parte dei paragoni odierni per i quali si attribuiscono le negatività e gli imprevisti della vita alle conseguenze delle azioni protratte nella vita precedente.

Karma: significato della terminologia

Come anticipato nelle righe precedenti il concetto dell’etimologia della parola karma si riferisce al sanscrito radicandosi profondamente all’interno delle credenze religiose e filosofiche indiane, promuovendo una lettura religiosa del suo significato abbreviabile nei concetti ‘atto, azione rito’.

Secondo la religione indiana il karma viene svolto come un’azione da un essere senziente in relazione al principio della vita ‘azione-causa-effetto‘, per il quale ogni azione svolta si dimostra in grado di produrre una reazione esterna. Tale concetto si lega al Samsara, ovvero il concetto più profondo della vita legata al proprio ciclo. Ogni principio chiave del karma è stato elaborato e trascritto all’interno dei testi sacri del Brahmanesimo, diventati i promotori di molte religioni orientali quali il Buddismo.

Alla base della definizione del karma si trova uno sguardo delle conseguenze rivolte al presente sulla base delle azioni commesse in passato, rapportando i comportamenti del presente come causa delle reazioni future.  Nonostante il significato profondo del karma la filosofia risulta documentata in epoca recente, dal XIX secolo, sottolineando la scelta decisionale di ogni individuo a riguardo del proprio destino. Il concetto del karma si lega inoltre con la credenza nella reincarnazione, dimostrandosi difficile da comprendere per le popolazioni occidentali.

Karma: le regole da seguire, simbolo e pratica

Le regole del karma invitano il soggetto aderente a tale filosofia alla positività, mentre ogni azione negativa si dimostra in grado di influenzare il corso degli eventi presenti e futuri. Tutte le azioni senzienti devono quindi essere regolamentate sulla base delle regole, prima tra queste la La grande legge a regolazione della ciclicità della vita; La legge della creazione a sottolineare la presenza di altre forme di vita attorno al proprio essere; La legge dell’umiltà al fine di accrescere il proprio io interiore; La legge della crescita per promuovere il cambiamento sperato in se stessi prima che nel resto del mondo.

Quinta regola La legge della responsabilità al fine di responsabilizzare qualsiasi azione; La legge della connessione estesa ad ogni elemento; La legge della focalizzazione per evitare di pensare a due cose nello stesso momento, escludendo il rischio di sentimenti quali rabbia e rancore; La legge dell’altruismo e dell’ospitalità rivolta verso l’esterno applicando il concetto del sostegno ai propri doveri e valori; La legge del qui e ora per evitare di vivere nel passato compromettendo il corso del presente; La legge del cambiamento per non ripetere gli errori commessi in passato; La legge della pazienza e della ricompensa in attesa del raggiungimento dei propri obiettivi; La legge del significato e dell’ispirazione per concentrarsi sulle buone azioni e pensieri compiuti in grado di fare ritorno al mittente nel corso del futuro.

Il simbolo del karma nella trascrizione sanscrita si unisce al nodo infinito auspicando ad una soluzione di continuità, mentre gli intrecci rappresentano le reazioni alle quali ogni soggetto si attiva in modo senziente. La pratica del karma spinge l’individuo ad approcciarsi alle azioni e alle conseguenze da essi generate attraverso un ciclo continuo, sotto il risultato di positività future oppure negatività a seconda delle diverse tipologie di karma stesso.

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