I bambini è giusto che vengano introdotti ad una attività sportiva già in giovane età in modo da aiutarli ad introdursi in una società, a intraprendere rapporti con altri bambini della stessa età e per far si che si tengano sempre in allenamento.
Lo sport però va anche e soprattutto visto come una valvola di sfogo in cui il bambino può esprimere se stesso e può anche essere in grado di trovare la chiave di volta delle scelte future che potranno portarlo anche ad intraprendere una carriera sportiva anche, perché no, di successo.
Lo sport a cui più si avvicinano i bambini di sesso maschile è sicuramente il calcio.
L’attrattiva che il giocatore ha sul bambino e sul suo immaginario fanno si che egli possa preferire il calcio ad un altro sport e che possa davvero impegnarsi in questa attività con tutto se stesso per il resto della vita.
Come introdurre il bambino al calcio
Per introdurre un bambino al gioco del calcio è molto semplice poiché basta provare ad iscriverlo in un club, ma in realtà il metodo migliore per insegnare ad un bambino a giocare a calcio è seguire davvero quello che ha voglia di fare senza obbligarlo a scegliere qualcosa per forza.
Un bambino portato per il calcio tenderà a giocare con qualsiasi cosa gli capiti a tiro come fosse una palla e dovrà quindi essere osservato e interrogato per vedere se davvero questo è solo un hobby che perderà di importanza o una vera e propria passione che potrà portarlo lontano.
La cosa più importante da fare è non forzare un bambino a fare ciò che non vuole seppur un genitore, magari, ha aspirazioni grandissime e pensa che il figlio possa esaudirle.
Affinché l’inizio di uno sport sia produttivo e soddisfacente e renda felice il bambino bisogna far in modo di seguire le sue scelte e di aspettare quando si sentirà pronto e sarà in grado davvero di sostenere un impegno di questo tipo.
L’iscrizione ad un club significa sacrificio e allenamento costanti che potrebbero farlo demordere se le sue motivazioni non sono abbastanza forti e le sue aspirazioni non così lontane come quelle dei genitori.
È naturale riporre le proprie aspirazioni nei figli, ma bisogna sempre ricordarsi che loro sono individui a se stante, che hanno proprie passioni, proprie idee e che non sempre esse coincidono con le nostre ed è quindi necessario rendersi conto quanto siamo noi a spingere un figlio verso una strada e quanto sia lui a volerla intraprendere.