La paura rappresenta un’emozione primaria alla quale, nel corso della vita di ogni soggetto, risulta impossibile sottrarsi o preventivare la sua manifestazione. Tale emozione è comune sia al genere umano che al genere animale, manifestandosi come una sensazione di minaccia rivolta verso la propria incolumità o quella delle persone più care.
L’emozione dettata dalla paura può manifestarsi nel periodo presente oppure protrarsi nel futuro, spingendo spesso il soggetto a modificare le proprie reazioni assumendo determinati comportamenti, spesso aggressivi o di fuga, in questo caso per sfuggire alla sua elaborazione. Ma come affrontare le proprie paure per superarle definitivamente? Cerchiamo di scoprirlo insieme nei paragrafi successivi.
Lo studio dei ricordi sulla paura
Una delle ultime ricerche sull’emozione della paura ha concentrato l’attenzione sui ricordi più minacciosi immagazzinati all’interno della memoria. Uno dei detti più famosi suggerisce la presa di coscienza dell’emozione negativa, ai fini di una risoluzione positiva data dalla sua elaborazione e sconfitta.
La maggior parte degli esperti si è concentrata sui ricordi immagazzinati dalla mente in seguito ad eventi traumatici. Per studiare con maggiore precisione l’emozione della paura i ricercatori del Politecnico federale di Losanna (EPFL) si sono avvalsi di roditori da laboratorio geneticamente modificati. All’interno del cervello dei topi è stata alterata una specifica area predisposta agli stimoli dei neuroni, illuminandola al momento dell’attivazione.
I topi sono stati sottoposti ad una leggera scossa in direzione degli arti inferiori. L’evento ha comportato all’immagazzinamento del ricordo negativo ad opera di specifici neuroni, denominati giro dentato dell’ippocampo. A distanza di tempo, i topi inseriti all’interno della stessa gabbia precedenti, hanno mostrato chiari sintomi di immobilizzazione dovuti al ricordo della paura. Gli animali sono stati successivamente esposti ad una terapia simile a quella esercitata sulle vittime di traumi, nel tentativo di indebolire il ricordo dell’emozione avversa.
I topi sono stati progressivamente inseriti all’interno della stessa gabbia, senza ricevere la scossa. Con il trascorrere del tempo l’emozione della paura legata al ricordo si è mano a mano indebolita. A livello celebrare è stata registrata la stessa attivazione da parte dei neuroni, aumentando progressivamente con lo scemare della paura stessa. Lo studi ha confermato la medesima attivazione neurale legata all’emozione della paura ma anche alla capacità di affrontare e superare il ricordo.
La paura deve quindi essere vissuta, affrontata e successivamente superata attraversando tutte le fasi progressive necessarie, in assenza delle quali, il soggetto o l’animale non si dimostra in grado di poter avanzare serenamente nel proprio percorso.