Coltivazione chiusa e aperta: qual è meglio?

Coltivazione chiusa e aperta: qual è meglio?

L’agricoltura è stata una delle più importanti invenzioni  che il genere umano passato ha saputo sviluppare.    Senza l’uomo non avrebbe scoperto che dalla terra e dalla cura possono nascere frutti, fiori e anche piante e verdure commestibili. Con gli anni a venire la coltivazione è cambiata sia per quanto riguarda la cura del terreno, che bisogna fertilizzarlo con minerali come lo si fa con il nostro di organismo, che per lo stare attenti ai parassiti e insetti nocivi come le cavallette e che per un periodo di tempo va lasciato a “maggese” cioè a riposo. A volte stare dietro a un grande campo da solo può essere difficile ma c’è chi ha inventato un nuovo metodo per controllare sia la coltivazione delle verdure e anche l’emissione di gas non naturali che provengono da fuori. Vediamo che differenza c’è tra la coltivazione naturale e più conosciuta che è quella aperta che è nuova, innovativa e forse più sicura.

Coltivazione aperta

Non tutti i campi sono adatti a coltivare un orto, infatti il terreno dev’essere fertile e l’erba va estirpata perché per nutrire il terreno con i minerali e al tre fonti naturali bisogna prima farglieli assorbire attraverso gli aratri che formano i solchi e le giuste distanze e aiutano il terreno a prepararsi alla semina.

Anche l’acqua vanno sciolte sostanze che aiutano sia il terreno a nutrirsi e sia alla pianta che sta nascendo, ovviamente data l’aria aperta il sole anche contribuisce alla crescita ma l’arrivo di insetti nocivi come le cavallette possono distruggere buoni raccolti.

L’uso dei pesticidi è  molto controllata e quando le verdure vengono raccolte e usate, o anche vendute, vengono più e più volte lavate e disinfettate per evitare che le persone stiano male in caso di ingerimento.

Poi bisogna sempre seguire il flusso stagionale e l’ambiente, d’inverno è difficile e il freddo non aiuta la maggior parte delle piante a resistere, per questo il terreno va coperto con dei teli di plastica, se è piccolo, oppure non viene coltivato.

Coltivazione chiusa

La coltivazione chiusa è forse la rivoluzione avvenuta dopo l’agricoltura perché ha facilitato di molto il lavoro all’uomo e anche agli animali da pascolo e almeno riduce la produzione dei gas inquinanti che vengono dalle macchine agricole.

Solo in alcuni casi avviene questo tipo di coltivazione come avviene per i grandi ettari.

Le coltivazioni sono più controllate anche per quanto riguarda il nutrimento delle piante, della luce del sole e della raccolta finale, quando poi l’ambiente è chiuso e controllato anche per quanto riguarda l’arrivo di insetti nocivi.

In caso ci fossero poi chi controlla la coltivazione al chiuso sa quali sono gli insetti buoni e che in qualche modo possono aiutare a proteggere le piante e anche gli ortaggi, infatti le coccinelle possono mangiare i cosiddetti pidocchi delle piante in modo naturale.

 

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