Nel settore criptovalute e in particolare nel campo dei Bitcoin qualcosa potrebbe cambiare. Ci sono potenziali nuovi player sempre più interessati al mondo della finanza in digitale grazie al fatto che criptovalute come i Bitcoin sono in grado di proteggere dai rischi sistemici.
E cosa si intende per rischi sistemici? Le valute fiat, ovvero quelle che hanno corso legale, un tempo legavano il loro valore a quelle delle riserve aurifere delle banche centrali.
Da quando questo meccanismo è venuto meno l’inflazione è un rischio costante per un bene economico al quale tutti attribuiscono valore per convenzione come la moneta. I rischi di svalutazione e crollo del mercato rendono davvero pericolose valute come l’euro o come il dollaro, al punto che le stesse banche iniziano a cautelarsi.
L’interesse per il Bitcoin
Che fine ha fatto il Bitcoin? Se lo chiedono in molti dopo i picchi pazzeschi raggiunti a dicembre 2017, in quel mese si è raggiunto il massimo storico di 20 mila dollari, da quel momento il suo valore è crollato.
Dopo una correzione che ha visto la moneta perdere circa il 70 per cento del suo valore adesso il mercato si è stabilizzato a quota 6 mila dollari. Alcuni parlano di bolla o di moda finita, ma molti vedono nella normalizzazione del mercato la riprova di un futuro fortissimo balzo in avanti.
Un indizio importante di futuri rialzi sarebbe, secondo gli entusiasti della criptovaluta, la volatilità in diminuzione nel corso degli ultimi mesi. L’ultima correzione è stata in realtà molto meno severa di quelle alle quali si è assistito nel 2011 e 2014.
Per questo si prevede che il mercato possa esplodere ancora e il momento cruciale potrebbe essere quello dell’ingressi di importanti banche tra gli investitori in questa criptovaluta.
L’ingresso di players così importanti non potrà che vedere un fragoroso rialzo dei prezzi. Ormai saranno gli operatori finanziari tradizionali a ritagliarsi uno spazio nel mercato: bitcoin assomiglia sempre di più a un asset e meno ad una moneta.
Perché le banche scelgono i Bitcoin?
La motivazione della scelta è presto detta: i Bitcoin non hanno una correlazione con i classici mercati finanziari, anzi in casi estremi possono essere visti quasi come un bene rifugio al pari dell’oro.
Una strategia bancaria potrebbe vedere l’”asset Bitcoin” diventare parte del patrimonio fino all’1-2 per cento delle quote. Le criptovalute ormai non offrono più il fianco nemmeno alla questione sicurezza.
Negli anni ci sono stati molti tentativi di cyberattacchi, ma il sistema Bitcoin ha sempre retto l’urto. Per quanto riguarda i possessori di moneta, siano essi banche o utenti privati, bisogna prendere precauzioni piuttosto basilari per garantirsi la sicurezza delle monete digitali.
Basta un buon ledger o portafoglio virtuale dove stipare le monete. Esistono anche le versioni di portafogli scollegati da internet che garantiscono un livello di sicurezza del 100 per cento e non permettono in alcun modo che le monete vengano alienate.
Dunque, ci sono grosse novità in vista nel settore. Riusciranno gli investitori a organizzarsi per tempo questa volta?